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Procedure chirurgiche standardizzate, semplici ed atraumatiche, sono essenziali al buon esito dell’intervento chirurgico e all’osteointegrazione dell’impianto.Aumentando il diametro del dispositivo, indispensabile diventa la progressione relativa agli incrementi dimensionali delle frese normalizzatrici.
Tale progressione è definita ergonomicamente dall’ “Exacta Ergonomic Operative System” EOS.
Il protocollo chirurgico di base utilizza un innovativo set di frese codificato in rapporto ai diametri e alle lunghezze che grazie ad un particolare profilo di taglio hanno una elevata efficacia in penetrazione consentendone l’uso a bassi regimi di rotazione.
Un particolare importante di queste frese è il doppio sistema di connessione con i manipoli W&H® che consente di utilizzare con un innesto esagonale supplementare il normale attacco RA con la possibilità di lavorare a bassa velocità (30-100 rpm) ed il necessario valore di torque che può attivare a 100 Ncm.
In riferimento alla serie di dispositivi Exacta ogni fresa normalizzatrice ha un ruolo finale e, al tempo stesso intermedio nella preparazione dei siti chirurgici e sono utili agli impianti CV standard ed ai più recenti WP Wide Platform:

• La prima fresa lanceolata universale FTR per la prima incisura crestale​
• La seconda fresa Pilota cilindrica universale (FC 01 Ø 2.30 mm) calibrata e universale, gestita secondo le tacche di profondità in rapporto alla quota crestale ossea o transmucosa

• La terza fresa normalizzatrice Ø 3.30 mm WP0
• La quarta fresa normalizzatrice Ø 4.00 mm WP1
• La quinta fresa normalizzatrice Ø 4.35 mm WP2
• La sesta fresa normalizzatrice Ø 4,70 mm WP3

Gli impianti WP4 Ø 5.40 e CV5 Ø 6.50 sono indicati nei grandi siti postestrattivi ed utilizzano, se richiesti, espansori o rispettive frese rettificatrici degli al- veoli interessati.
In considerazione del profilo conico dei dispositivi, può essere necessaria la maschiatura del sito chirurgico, essenzialmente nei distretti particolarmente corticalizzati della mandibola.
Nei casi in cui si decide di posizionare il colletto cervicale levigato ad una quota transmucosa, si utilizzano le specifiche tacche di riferimento, rintracciabili sulle stesse frese chirurgiche.
In arcata mascellare una volta preparata la via di accesso con le frese iniziali e valutate le caratteristiche anatomiche e strutturali dell’osso si può procedere con la sua compattazione tramite espansori normalizzati con il vantaggio di migliorarne la qualità, riducendo per altro il tributo biologico del fresaggio.​

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